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Trattamenti termici acciaio: ecco tutto quello che c’è da sapere

Si parla di trattamento termico dell’acciaio per fare riferimento a quell’insieme di operazioni che prevedono una fase di riscaldamento e di raffreddamento, il cui obiettivo è quello di variare la struttura cristallina di un acciaio. L’intento, nella maggior parte dei casi, è quello di donare all’acciaio delle peculiarità, non solo a livello meccanico, ma anche dal punto di vista tecnologico, del tutto particolari e specifiche, in base alle proprie esigenze.

È chiaro che si tratta di operazioni che possono e devono essere svolte solo ed esclusivamente da ditte e aziende che hanno ottenuto specifiche certificazioni e che hanno, di conseguenza, competenze ben precise in tale ambito. Nicasil realizza trattamenti termici da tanti anni ed è uno dei punti di riferimento in questo particolare settore.

L’obiettivo dei trattamenti termici per acciai

Come dicevamo in precedenza, lo scopo primario di intervenire in questo modo sull’acciaio è quello di migliorare diversi suoi aspetti. Cosa in particolare? Si tratta dell’aderenza e il livello di durezza. I trattamenti termici permettono di far diventare la forma cubica a facce centrale, che garantisce una composizione senz’altro più stabile e con una durezza superficiale maggiore.

Nella maggior parte dei casi, per poter raggiungere questo livello di durezza superficiale (che si aggira intorno ai 1000 HV100) basta mettere in atto un trattamento termico che presenta una durata all’incirca pari a una decina di ore a una temperatura pari a 300 gradi centigradi. Altrimenti, si può optare anche per un trattamento di un’ora a 400 gradi. Chiaramente, prima di dare il via a tale procedura, serve capire quale sia il livello di deformazione del materiale di base, in maniera tale da poter valutare eventuali danni all’oggetto.

Come funziona un trattamento termico

Come dicevamo in precedenza, il trattamento termico è una procedura piuttosto complessa. Si parte con un ciclo di riscaldamento che deve essere portato a termine sempre rispettando determinati requisiti e, come si può facilmente intuire, delle temperature ben precise. L’obiettivo, in questo caso, è quello di fare in modo che l’acciaio possa assumere tutte quelle strutture tipicamente cristalline che garantiscono un certo risultato dal punto di vista meccanico e tecnologico.

In seguito, ecco che si passa alla fase di raffreddamento, con dei cicli che possono avere una durata più o meno lunga in base alle proprie esigenze che, in sostanza, corrisponde all’effetto finale che si ha intenzione di raggiungere. Come si deve scegliere la tipologia di trattamento termico più adeguata alle proprie necessità? È fondamentale, in tal senso, avere ottime competenze e conoscenze in merito al diagramma di stato dell’acciaio e le conseguenti curve, che vengono ottenute proprio tramite i vari cicli di riscaldamento e di raffreddamento, che sono decisamente lenti. Si tratta di un passaggio fondamentale per poter arrivare ad un equilibrio a qualsiasi temperatura.

Le fasi principali

Tutto varia, come detto in precedenza, in base al risultato che si ha intenzione di raggiungere. Il trattamento termico, quindi, si può comporre di diverse fasi. La prima è quella di ricottura, che viene sfruttata in modo particolare sull’acciaio e sul rame e serve meramente a titolo di preparazione rispetto alle fasi susseguenti, in maniera tale da far diventare il materiale che deve essere lavorato il più possibile omogeneo e malleabile.

Le fasi successive sono quelle della normalizzazione e della tempra. Nel primo caso, è previsto il riscaldamento dell’acciaio a una temperatura che supera leggermente quella di austenizzazione, mentre nel secondo caso si punta al riscaldamento a temperature superiori all’incirca di 50 gradi rispetto a quella di austenizzazione, per poi attuare un raffreddamento veloce a temperatura ambiente. L’ultima fase è quella del rinvenimento e della bonifica, per garantire all’intera struttura una maggiore resilienza. 

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