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Serie A: ecco tutte le ipotesi per terminare la stagione calcistica

L’emergenza Coronavirus è ancora assolutamente attuale, nonostante fortunatamente la curva dei contagi sta pian piano scendendo. L’allerta deve rimanere ancora molto alta, perché basta veramente pochissimo, in questo momento, rovinare l’efficacia delle misure restrittive che sono state imposte fino a questo momento.

Anche nel mondo del calcio non si attende altro che la fine del lockdown, con la Figc che continua a cercare qualsiasi sistema pur di terminare la stagione, anche se parlare di sport, in questo momento, pare veramente irrispettoso nei confronti di quanti hanno vissuto un dramma ben peggiore.

La Figc vuole terminare il campionato

Il mondo del calcio, a dispetto di tanti altri sport di squadra che hanno già prontamente dichiarata conclusa la stagione, non ha alcuna intenzione di terminare il campionato a questo punto e sta pensando ad ogni sistema possibile e immaginabile pur di arrivare alla conclusione normale, per quanto possa esserlo, di questa stagione.

Un’idea che sta chiaramente riaccendendo un po’ l’entusiasmo degli appassionati di scommesse, che non vedono l’ora di poter riprendere le usuali puntate sulla massima serie. In questo modo, però, ci sono tante piattaforme che offrono la possibilità di puntare sulle scommesse virtuali e offrono una pratica alternativa a quelle su eventi reali.

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Nel corso dell’ultima riunione che si è svolta lo scorso 15 aprile, ecco che è emersa l’ipotesi di giocare le partite che rimangono a calendario in tutti quegli stadi che si trovano all’interno delle regioni del centro-sud Italia, dove il contagio del Coronavirus pare che non abbiano trovato terreno altrettanto fertile come in Lombardia.

Sembra che l’idea che è stata portata avanti da parte del presidente Gravina sia quella di disputare tutte le partite che rimangono al centro-sud. Chiaramente, dovranno essere garantite le condizioni massime di sicurezza per i calciatori e per tutti gli addetti ai lavori. Eppure, il blocco delle squadre di Serie A pare che non sia completamente d’accordo con questa idea.

Inter e Milan, infatti, non avrebbero alcuna intenzione di giocare le partite in casa in un altro stadio se non San Siro. Non è l’unica “controindicazione” a questa idea, dal momento che una trasferta di tante settimane porterebbe con sé anche un gran numero di rischi dal punto di vista logistico, senza dimenticare come aumenterebbe ulteriormente le spese a carico delle squadre.

Un’idea che andrà in porto? Entreranno in gioco anche le decisioni politiche

Anche l’Atalanta non sarebbe affatto d’accordo con l’ultima proposta del presidente Gravina: i nerazzurri sono un altro club che non ha alcuna intenzione di giocare distante dai propri tifosi o, comunque, in un’altra città.

Ad ogni modo, il diniego di una parte delle squadre della massima serie potrebbe anche essere superato. In che modo? Semplice, se la scelta di abbandonare il Nord, o comunque le sue città principali, per portare a termine il campionato, dovesse diventare ufficiale, tramite un provvedimento delle Regioni oppure del Governo, ecco che non ci sarebbe alcun modo di opporsi.

La Figc, comunque, avrebbe già messo le cose “in chiaro”. Ovvero, la sicurezza prima di tutto. Quindi, prima di riprendere il campionato dovrà essere effettuato uno screening di massa, con ritiri assolutamente blindati per ognuna delle compagini di Serie A, con un calendario che protrarrebbe la stagione fino a oltre metà luglio. Prima di ogni parte i calciatori dovranno essere sottoposti a visite mediche, con allenamenti a porte chiuse e una ripartenza progressiva, che vedrebbe ai blocchi di partenza prima la Serie A e poi i campionati di B e C.

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