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Libia: continuano i raid. E in Europa pareri contrastanti

Continuano i raid dell’aviazione egiziana contro le postazioni dell’Isis. Dopo gli ultimi attacchi della notte scorsa, altri bombardamenti sono andati a colpire le città di Derna, sede del Califfato islamico, Bengasi e Sirte, causando un consistente numero di morti tra le postazioni nemiche.

Dopo la diffusione del video che riguardava l’uccisione dei 21 cittadini egizi, l’Egitto non poteva affatto restare in silenzio. “Erano necessari un attacco e una reazione” ha affermato il ministro degli esteri Sameh Shoukry “I raid fanno parte del diritto dell’Egitto all’auto-difesa”.

Della stessa opinione è anche il presidente francese Francoise Hollande che, insieme al presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ha richiesto che vengano prese nuove misure per cercare di risolvere il prima possibile il problema in Libia, in modo da ridurre le tensioni internazionali.

Non tutti però sono della stessa opinione e c’è addirittura chi, come il ministro degli esteri Giuseppe Buccino Grimaldi, sostiene che “la situazione in Libia è grave, ma non così tanto da drammatizzarla”. Secondo Grimaldi, infatti, continuare su questa linea di attacco significa soltanto andare ad incrementare l’odio tra i vari schieramenti e aumentare gli atti terroristici estremi all’interno del territorio libico. Sulla stessa linea di pensiero è anche il rappresentante speciale dell’Onu in Libia, Bernardino Leon, il quale ha dichiarato che “nonostante gli avanzamenti dell’Isis, la situazione in Libia non è grave quanto quella presente in Siria o in Iraq”.

Anche lo stesso premier Renzi, durante il colloquio telefonico con il presidente egiziano Abdel Fattah al-Sisi, ha mostrato il suo dissenso per eventuali interventi militari: “Non è il momento per l’intervento militare, apprezzo molto che su politica estera non ci siano divisioni tra i partiti. Vedremo che fare quando sarà il momento ma è bene che sulla una situazione di politica estera delicata il paese non si metta a litigare” ha dichiarato Matteo Renzi al Tg5.
Ma è possibile che continui attacchi terroristici e morti sanguinolente non siano una situazione da poter essere ritenuta davvero “grave”? Cosa si deve aspettare ancora prima che qualcuno faccia qualcosa? Per il momento non resta altro che attendere i prossimi sviluppi.

Fonte: ansa.it, repubblica.it

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