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La mano bionica monitorata dal pensiero 2015

La mano bionica monitorata dal pensiero

La mano bionica monitorata dal pensiero 2015

La scienza, grazie all’avanzata tecnologia ha fatto notevoli passi, consentendo al giorno d’oggi di creare protesi artificiali, fino ad arrivare a sostituire alcune parti del corpo con classe che, fino a qualche anno fa, era impossibile. In un precedente articolo, abbiamo già visto come sono state realizzate e come funzionano le protesi per gli arti inferiori. Oggi, scopriremo cos’è la mano bionica, e come funziona, grazie alla presenza di tre pazienti dotati di questa mano.

Questi tre pazienti, tempo fa, hanno subito danni al plesso branchiale, che ne ha impedito i movimenti della mano stessa. Dunque, hanno così scelto di avanzare ricorrendo a un nuovo metodo, che dispone di un dispositivo capace d’intercettare i segnali nervosi che perdurano dopo il trauma.

L’operazione chirurgica, riguardante questo tipo d’intervento, prevede due fasi differenti. La prima riguarda l’identificazione dei segnali nervosi residui, tramite determinati elettrodi presenti nel plesso branchiale. In seguito, un impianto di cellule nervose e muscoli, appartenenti ad altre parti del copro, vanno a ricreare una nuova rete, utile per trasmettere i segnali. Dunque, i pazienti, si sottopongono a una sorta di allenamento rivolto all’apprendimento del monitoraggio cognitivo dei segnali stessi.

Successivamente, avviene l’amputazione dell’arto non funzionante e, l’impianto della protesi avviene in circa sei settimane.

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