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Certificazione impianti di messa a terra: tutte le informazioni

La certificazione degli impianti di messa a terra è un documento a carattere obbligatorio che serve ad attestare il pieno rispetto delle regole in materia di sicurezza per l’installazione di un determinato impianto.

Deve inserire alcune voci specifiche e va fatto per salvaguardare persone e impianti da qualsiasi tipo di inconveniente elettrico, anche se è solo facoltativa per imprese private. Ecco cosa bisogna sapere in merito a un certificato di notevole importanza.

A cosa serve la Certificazione impianti di messa a terra

La Certificazione impianti di messa a terra è essenziale soprattutto per motivi legati alla sicurezza delle aziende e dei lavoratori. In particolare, ci si deve concentrare sulla formazione dei differenziali tra gli apparati elettrici situati fuori terra.

I rischi non riguardano solo l’incolumità di coloro che lavorano nei locali in caso di corto circuito e scariche, ma derivano anche dagli incendi di sedi con prodotti chimici e inquinanti. Grazie alla messa a terra, è possibile prevenire la pericolosità di un qualsiasi differenziale elettrico.

Si può quindi notare quanto sia importante tale certificato, specie in zone geografiche alle prese con temporali di una certa frequenza. Inoltre, basta una fonte di luce bruciata, guasta o malfunzionante per provocare incendi e deflagrazioni di notevole rilevanza.

Ciascun impianto realizzato va segnalato in base al DPR 462 del 2001 nei primi 30 giorni seguenti rispetto alla relativa messa a funzione. Il documento deve essere girato all’ASL e all’ISPESL competenti.

Esecuzione e sanzioni in caso di mancanza della Certificazione

Se un’azienda obbligata non è in possesso della Certificazione inerente agli impianti di messa a terra, i rischi di sanzioni sono abbastanza concreti. Una figura professionale deve essere competente e abilitata per redigere questo importante modulo.

I datori di lavoro e i responsabili devono essere ben informati sulle regole essenziali per impianti concepiti al meglio, magari chiedendo aiuto ad aziende qualificate ed esperte o ad addetti alla sicurezza sul lavoro.

Le multe vengono definite nel Decreto Legge 81 del 2008, modificato anche nella norma 106 del 2009. Le sanzioni amministrative sono generalmente comprese tra i 500 e i 1800 euro.

Se un impianto non rispetta le normative o il titolare non presenta le certificazioni inerenti all’impianto già a norma, si va incontro a una multa.

Per quanto riguarda le sanzioni penali, queste ultime scaturiscono da eventuali incidenti di notevole entità dovuti a impianti non regolamentari. Il titolare viene arrestato fino a 6 mesi, con multa compresa tra i 2500 e i 6400 euro.

Chi deve firmare la Certificazione impianti di messa a terra

La Certificazione impianti di messa a terra può essere firmata e rilasciata solo da tecnici specializzati e abilitati.

Al suo interno, vanno inseriti il punto esatto di consegna e le caratteristiche di interruttori, cavi, quadri e prese elettriche, oltre ai sistemi attuati per proteggere l’impianto dai fulmini.

Non possono mancare diverse informazioni essenziali sull’azienda, dalle attività svolte alla quantità di dipendenti e visitatori, dalla potenza del contatore ai dati su dispersori e cabine elettriche. L’installatore deve firmare il documento dopo averne accertata la conformità.

Chi deve presentare la Certificazione degli impianti di messa a terra e garantire al proprio posto di lavoro una sicurezza ottimale dovrebbe chiedere aiuto a una realtà specializzata nel proprio ambito di competenza.

Informazioni tratte da: https://www.gdmsanita.it/certificazione-impianto-messa-a-terra.php

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