La notizia, annunciata dall’agenzia Bloomberg, è confermata anche dai proprietari delle rispettive società che, con questa operazione, costata ai Russi 1,5 miliardi di dollari, tra contanti e azioni privilegiate, puntano a diventare il sesto operatore mondiale di telefonia mobile, grazie anche alla partecipazione di Telenor, l’operatore telefonico più grande dei paesi Nordici dell’Europa, che però aveva votato contro la fusione.