Il caso in questione è abbastanza delicato, in quanto coinvolge bambini e minori, e riguarda forse, come ipotizzato dai media, un caso di pedofilia. Il giudice che ha firmato l’ordinanza, Luiz Moura Correa, sostiene l’accusa seconda la quale WhatsApp rifiuta fin dal 2013 di collaborare con gli organi competenti. Da quanto annunciato nel corso di una conferenza stampa, da parte del commissario generale della polizia di Piaui, non è ancora chiaro né quando, né per quanto tempo l’applicazione smetterà di funzionare. Si sa invece che la sospensione del servizio avrà termine solo se e quando WhatsApp fornirà le informazioni richieste dalle autorità.