Dal 2006, con l’entrata in vigore del Decreto Bersani, ai medici è consentito, rispettando determinate regole, pubblicizzare la propria attività.
Mai come oggi, con un’offerta a dir poco ampia soprattutto nel privato, un medico deve considerarsi un brand e, di fatto, impegnarsi per trasmettere l’unicità del proprio operato e il proprio mondo valoriale.
Come riuscirci? Il consiglio generale da seguire è di farsi aiutare da un’agenzia comunicazione, ovviamente dopo averne visionato il portfolio.
Si tratta di un’ottima scelta in quanto, all’interno di un’agenzia, sono presenti diverse professionalità, capaci di gestire la notorietà del brand e la qualità dei suoi contenuti attraverso svariati punti di vista e competenze.
Nulla vieta di informarsi comunque su quelle che sono le basi del lavoro che viene fatto da questi professionisti, in modo da essere pronti, al bisogno, a dare il proprio contributo.
Ottimizzazione per i motori di ricerca e per le AI
Per promuoversi in maniera efficace e in ottica di branding, un medico deve avere un sito visibile sui motori di ricerca e con contenuti che vengono utilizzati come fonti dalle AI, che stanno rivoluzionando letteralmente il web marketing.
Ottenere risultati da questi punti di vista vuol dire innanzitutto puntare al massimo approfondimento.
La superficialità non ha mai pagato e oggi è più che mai da evitare. Un contenuto efficace deve andare in profondità e, oltre a ciò, essere scritto da una persona con un’autorevolezza professionale alta.
Ciò vuol dire curare bene anche l’about page, inserendo tutte le specifiche relative al proprio percorso di formazione e ai corsi di aggiornamento che si seguono.
Altro dettaglio che contribuisce non poco all’autorevolezza di un medico è l’iscrizione ad associazioni di categoria, che richiedono l’aderenza a specifici criteri di qualità del lavoro e di esercizio etico dello stesso.
Non aver paura di raccontarti
Un suggerimento prezioso per fare personal branding in campo medico al giorno d’oggi riguarda l’umanizzazione del professionista, che deve avere un rapporto più che mai immediato e privo di filtri con il proprio target.
Ciò vuol dire, scegliendo con oculatezza cosa dire, non aver paura di raccontarsi.
Giusto per fare un esempio, citiamo il caso dell’ortopedico che parla, sui canali che presidia online, della sua passione per un determinato sport. Se si occupa di chirurgia protesica, può essere un modo per apparire ancora più vicino ai pazienti che tratta.
Il dietro le quinte
Nel caso del personal branding medico, la trasparenza è alleata del successo più che in altre situazioni.
Metterla in primo piano vuol dire mostrare il dietro le quinte dei momenti in sala operatoria, ma anche parlare dei materiali che si utilizzano tra farmaci, protesi e altri prodotti.
La gestione del customer care
Un altro fondamento del personal branding medico è la buona gestione del customer care.
I social hanno dato la possibilità ai pazienti di comunicare in maniera pressoché immediata con il professionista. Essenziale è rispondere a tutti, farlo in tempi rapidi e, in caso di richiesta di diagnosi tramite commenti o messaggi privati, invitare a prenotare una visita.
Mai copiare!
Copiare i contenuti dei competitor è il miglior modo per disorientare l’audience e per restituire un senso di poca trasparenza che di certo non aiuta quando si parla di argomenti delicati come la salute.
Valuta la link building
Quando si affida il personal branding della propria attività di medico a un’agenzia specializzata, è bene essere consapevoli dell’esistenza di uno strumento potentissimo: la link building.
Consiste nel comprare link inseriti in articoli di qualità, a loro volta pubblicati su portali autorevoli.
Questa operazione, se viene gestita mettendo in primo piano un approccio all’insegna della moderazione e dell’equilibrio, viene premiata dai motori di ricerca e può aiutare, sempre grazie all’autorevolezza dei portali, a migliorare l’immagine del brand e il suo posizionamento commerciale.