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Scarpe, dagli anni ’20 ad oggi

 Le scarpe hanno sempre affiancato l’evoluzione dell’uomo evolvendosi a loro volta. Dalla loro nascita nella preistoria ai giorni d’oggi dove si possono addirittura acquistare comodamente scarpe online. Da quando ha iniziato però ad essere compresa di tacco l’evoluzione è andata in due direzioni, una riguardava l’altezza e l’altra la forma e i materiali che la compongono. Dagli anni ’20 infatti le donne hanno iniziato a richiedere una calzatura che le aiutasse maggiormente durante il giorno e che gli rendesse la calzatura più comoda e avvolgente. Di conseguenza il tacco femminile inizio ad alzarsi di qualche centimetro. Ma c’è da dire che il primo grande Stop in questa evoluzione c’è stato a causa della depressione di quegli anni che ha influenzato molto la moda occidentale. Negli anni ’30 a segnare la moda del tacco è l’influenza delle star Hollywoodiane. Influenza che darà in seguito al tacco una nuova eleganza e un look più diretto. Ad ispirare donne come Ginger Roger che da ballerina non può far a meno dei suoi tacchi bianchi e scintillanti. C’è da dire che i tacchi dell’epoca saranno stati alti quattro dita al massimo ma erano comunque un segno di grande eleganza. Un altro Stop per le calzature femminili arriva nel 1940, ciò a causa della Seconda Guerra Mondiale. Molte furono le problematiche di quell’epoca, nel nostro paese a causa della penuria di materie prime, inizia la requisizione di tutte le cancellate e le ringhiere dei balconi in ferro che servivano alla realizzazione di armi, cannoni e beni vari per la guerra.

scarpe

 

Quindi anche le calzature hanno la caratteristica di non modificarsi più di tanto ma bensì di rimanere alte ma in maniera moderata e spesse. Di fatto poi l’alta moda nell’Europa occidentale arriverà solo dopo il dopoguerra. Inizia una nuova epoca, un’epoca di afascinante evoluzione in cui nascono nuove grandi fervide menti. Una di queste sboccia agli inizi degli anni ’50, è Christian Dior il quale collabora con la stilista di scarpe Roger Vivier. Dalla somma di queste due fervide menti nasce un modello di scarpa che ancora oggi ogni donna desidera nel proprio armadio. Sviluppano un modello denominato “very vamp cut” in cui la scarpa copre la punta e il collo del piede. Ma la sua punta di diamante è il tacco, sottilissimo chiamato stiletto, ispirato da un piccolo pugnale dalla lama sottilissima e affusolata. Divertente sapere che inizialmente lo Stiletto venne vietato in alcuni luoghi fra cui gli uffici pubblici ciò a causa del fatto che essendo di ferro tendeva a graffiare e a rovinare la pavimentazione in genere in parquet o in moquette, quasi anche bucandola. Un grande aiuto per lo stiletto è negli anni ’60 la minigonna, insieme valorizzano la gamba nuda e allungata. Eppure all’epoca i movimenti femminili puntarono la loro attenzione sullo Stiletto e sul tacco a spillo, definendolo come una vera e propria disgrazia contro la donna. Rimangono nella storia gli slogan dell’epoca contro il tacco troppo alto. “Liberate il prigioniero piede dalla femminilità forzata”. Di fatto per moltissime donne all’epoca quel rialzo così eccessivo non faceva altro che indicare una donna stereotipata simbolo unicamente di stereotipi sessuali a favore dell’uomo. Non a caso una scarpa con il tacco rallenta la camminata, ci si può anche correre quando ormai lo si indossa da molti anni ma così facendo piedi e gambe soffrono di più.

 

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