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Mangiare in aereo, le ultime tendenze

Ultimi trend della ristorazione di bordo: cibo degli astronauti sui voli Lufthansa, la fattoria verticale all’avanguardia nei voli Emirates. Le grandi compagnie di linea sono alla ricerca di soluzioni innovative e collaborano con degli chef celebri per proporre alla clientela servizi su misura anche per chi deve mangiare in aereo.

Mangiare in volo

Mangiare bene a bordo di un aereo non è sempre scontato. Troppo spesso, anche nelle blasonate compagnie di linea, si offrono pasti insipidi e dall’aspetto inquietante. Questo perché, a causa dell’altitudine e delle norme igieniche che si devono osservare, si trascura l’estetica e il gusto a discapito della praticità e della salute. Ma non è solo questo.

Lufthansa ha ricreato le condizioni di volo ad alta quota con un Airbus A310 modificato come ambiente di prova  per capire se sono veramente i pasti a non sapere di nulla, o se i sensi a 10mila metri di altitudine sono condizionati. In media, i soggetti in cabina perdono la capacità di gustare cibi, soprattutto dolci e salati, in una percentuale variabile tra  il 30 e il 40% circa. Il climatizzatore degli aerei, inoltre, fa seccare le mucose, rendendo meno efficaci i ricettori del naso.

Il senso dell’olfatto determina il gusto per l’80%, rendendo questa capacità così ridotta quando ci si trova ad alta quota. L’indagine condotta è indice di una tendenza degli ultimi anni, ovvero la scelta di puntare su un miglioramento dei servizi al passeggero che passa anche dalla qualità dell’offerta gastronomica.

Non sono quindi mancati i cosiddetti esperimenti e consulenze di operatori del settore food, grandi chef stellati, strategie di Restaurant Business Coaching che hanno aiutato a ideare e promuovere menu ad hoc, ma pronti per essere riscaldati e serviti ad alta quota. Non è mancata anche la tecnologia, con app e dirette social mentre, durante le tratte speciali, qualche celebrità del mondo culinario si cimentava a creare piatti unici e un percorso gastronomico indimenticabile.

Cosa si offre in aeroporto

Anche a terra l’offerta è molto varia: merito degli aeroporti, sempre più inclini a ospitare moderne food hall e a proporre non solo  quantità, bensì la qualità. Gli scali gourmet sono facilmente rintracciabili: da Heathrow a Londra all’aeroporto Leonardo da Vinci di Fiumicino, che ormai quasi due anni fa inaugurava un nuovo terminal targato gli Attimi di Heinz Beck, la cucina di Cristina Bowerman per Autogrill, il ristorante di Michelangelo Citino (senza dimenticare l’Open Bistro di Antonello Colonna, considerato ormai un veterano dello scalo romano.

Fattoria verticale e pasti da astronauta

L’Emirates Flight Catering, la compagnia che fornisce prodotti e alimenti agli aeroporti emiratini, in collaborazione con il gruppo Crop One, specializzato nella realizzazione di fattorie verticali, realizzeranno a Dubai la fattoria verticale più grande del mondo, a partire dal prossimo inverno. La struttura di oltre 12mila metri quadri sarà operativa tra un anno e garantirà l’approvvigionamento di prodotti sempre freschi in ambiente controllato e senza uso di pesticidi e diserbanti.

Il cibo sarà distribuito nelle oltre 100 compagnie aeree e i 25 lounge aeroportuali del Dubai International Airport serviti da Emirates. La fattoria verticale restituirà 2700 chili di frutta e verdura al giorno, senza dispendio eccessivo di risorse idriche.

Lufthansa invece punta sul goliardico per coccolare i clienti a bordo: partirà a breve la distribuzione in business class su voli a lungo raggio che partono dalla Germania la possibilità di ordinare un pasto da astronauta che partecipa a una missione spaziale. Sono stati ideati sei pasti calibrati sulle esigenze di un astronauta serviti in speciali contenitori simili a lattine, molto simili a quelli utilizzati dall’equipaggio della stazione spaziale.

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