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Brexit: anche per l’Italia le stime del Pil riviste al ribasso

E’ uno dei grandi paesi meno esposti con la Gran bretagna, eppure le previsioni post Brexit parlano chiaro: per l’Italia sono state riviste le stime sul pil. Si crescerà meno o forse, non si crescerà affatto. Passiamo subito ai numeri.

Secondo le stime elaborate da Prometeia, e diffuse con il suo Rapporto di previsione dal quotidiano online Repubblica, il Pil italiano del 2016 crescerà dello 0,8% (la stima precendente era l’1%) mentre quello dell’anno prossimo crescerà dello 0,9% (stima precedente l’1,1%).

Ovviamente si potrebbe diffidare di queste che, in effetti, non sono che le previsioni di un singolo istituto di ricerca. Eppure anche Ubs ha rivisto al ribasso le stime di crescita per l’Italia ipotizzando una crescita dello 0,9% sia per il 2016 che per il 2017.

La causa di questo pessimismo diffuso è dovuta al brexit. Secondo gli analisti, infatti, l’Italia anche se meno esposta con la Gran Bretagna rispetto a paesi come la Germania o la Francia, potrebbe comunque avere delle ripercussioni dovute alla sua crescente debolezza. Basti pensare al comparto bancario, tra i peggiori d’Europa per performance di borsa in questi giorni post referendum inglese.

Le Banche italiane sono accusate di avere un texas ratio eccessivo con Mps che fa registrare i valori peggiori di tutta Europa. Un motivo in più per prendere atto, immediatamente, che senza delle misure decise e veloci il nostro paese, economicamente parlando, rischia di toccare il fondo a breve.

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